T&C n.73 – dicembre 2016

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Casi di successo: Bird Free contro i piccioni di Palazzo Priori a Todi

Il Palazzo si trova nel cuore del centro storico di Todi in Piazza del Popolo. Tra il 1334 ed il 1347, il Comune realizzava il Palazzo dei Priori, in forme gotiche e con una torre quadrangolare. Il Palazzo subirà poi un intervento di rifacimento nel ‘500, cui si deve la sobria facciata che costituisce il fondale della piazza.

All’inizio del 2016 è stata fatta l’installazione di Bird Free per proteggere l’ascensore del Palazzo Priori dall’invasione dei piccioni.

Qui vi presentiamo alcune foto del prima e dopo l’intervento. All’epoca si erano concentrati dove si erano insediati il maggior numero di piccioni.

Vista l’efficacia dell’applicazione, il Comune di Todi ha deciso di ampliare il lavoro e proteggere altre parti che, rimaste sprovviste di Bird Free erano state infestate dai piccioni in cerca di nuovi posatoi. Così in Settembre di quest’anno, è stata fatta la nuova installazione.

Nella seconda installazione è stata suggerita una soluzione molto curiosa da applicare nel caso in cui i piccioni avessero continuato ad appollaiarsi sul pavimento: applicare due file di dischetti a 20 cm fissandoli su un tappeto di erba sintetica da asportare quando i piccioni si saranno allontanati definitivamente da tutto lo stabile.

Nuovi depositi Arco: sempre più vicini ai clienti

Dopo soli 4 mesi di rodaggio, possiamo affermare che il trasferimento della nostra logistica presso Arco Spedizioni ha avuto successo: i tempi di consegna sono molto più veloci e la precisione di consegna non ha subito variazioni.

A questo punto ci sentiamo pronti per la seconda parte del progetto: attraverso i depositi di Arco, vogliamo scegliere alcune città italiane e realizzare dei piccoli magazzini Colkim che terranno a disposizione articoli che potremmo definire “di prima necessità”, in modo che le consegne siano ancora più veloci e che, previo accordo, i clienti stessi possano andare a ritirare il materiale necessario anche in piccoli quantitativi.

Le due città pilota sono Cagliari e Catania. Sono state privilegate perchè, per ovvie ragioni, i tempi di recapito in queste zone sono molto più lunghi rispetto al resto d’Italia.

Per primi, i clienti siciliani e sardi potranno iniziare a testare la velocità e anche la possibilità di ritirare direttamente presso il deposito Arco di competenza.

L’obiettivo di Colkim è quello di essere sempre più vicina ai clienti e di facilitare  chi è sempre troppo preso dal lavoro e non riesce a organizzare bene il magazzino.

Evidentemente non potranno esserci tutti gli articoli del nostro catalogo ma, sempre nell’ottica di essere di supporto ai clienti, sarà possibile anche decidere congiuntamente i prodotti che più facilmente potranno essere richiesti dai disinfestatori della zona.

Per qualsiasi informazione in merito a questo progetto, potrete contattare il nostro Customer Service o l’agente di zona (in questo caso è il Dott. Carmelo Capizzi che si occupa sia della Sicilia che della Sardegna).

Questo servizio sarà disponibile da Gennaio 2017 e, non dubitate, nel corso dell’anno avremo altre città italiane che potranno agevolare i clienti con la medesima modalità.

Per informazioni e ordini contattare:

Customer Service: Tel. 051.799.445

Carmelo Capizzi: Tel. 380.704.58.54

I nuovi depositi Colkim:

ARCO CAGLIARI

Località Truncu Is Follas
09032 Assemini (CA)

ARCO CATANIA

Via Brucoli 20/B
Contrada San Giuseppe La Rena
95121 Catania (CT)

Rubrica di Dario N.19: Montecristo, come è andata a finire? (Seconda e ultima parte)

La soluzione prospettata è stata quella di distribuire le esche in pellets (a base di brodifacoum) lanciandole da elicotteri, una metodologia utilizzata con successo in molte isole oceaniche, e anche nel Mediterraneo. Le esche avrebbero dovuto essere lanciate in inverno, quando la loro degradazione risulta estremamente rapida per le piogge, in un periodo in cui non ci sono uccelli di passo né nidificanti. Per le capre si è costruito un recinto, dove rinchiuderne un nucleo onde garantire la sopravvivenza della popolazione.

A gennaio 2012 tutto era pronto, ed il primo lancio è avvenuto senza problemi particolari. Benché i lanci previsti fossero tre, distanziati un mese circa uno dall’altro, è stato necessario eseguirne solo un secondo, che peraltro ha interessato una parte limitata dell’isola.

Oggi, a distanza di oltre tre anni, è possibile dire che l’intervento è stato coronato da successo: i ratti sono scomparsi, le berte nidificano con successo, e la loro colonia è aumentata considerevolmente in termini di coppie nidificanti. Per quanto riguarda le capre, benché si siano registrate alcune perdite, la popolazione è tornata rapidamente al livello di prima dell’intervento, ed è facile osservarle mentre si aggirano a piccoli gruppi sulle rocce dell’isola. La colonia di gabbiano reale (specie peraltro abbondante in tutte le isole italiane, che nidifica anche nelle grandi città, e che spesso si alimenta nelle discariche) è diminuita, ma il calo si è verificato a distanza di due anni dall’intervento, e quindi non è chiaro se la causa sia da ricercarsi nell’intervento stesso o in qualche altro fattore (chiusura di qualche discarica nella terraferma, etc). Nessun impatto è stato invece riscontrato su rapaci e corvi imperiali.

Quale lezione abbiamo imparato da questo progetto, il cui esito è stato giudicato di grande successo dalla stessa Unione Europea?

In primo luogo, che con una adeguata preparazione e solide basi tecniche è possibile risolvere i problemi ambientali, almeno quelli confinati nel ristretto ambito di un’isola.

In secondo luogo, che i progetti così articolati devono essere valutati nel loro complesso, e non solo dal punto di vista emotivo di chi si ferma alle possibili conseguenze nell’immediato sulle popolazioni non bersaglio (che peraltro non ci sono state), senza valutare i benefici nel medio e lungo periodo.

In conclusione, come afferma anche l’Unione per la Conservazione della Natura (IUCN), in questi progetti le eventuali perdite di animali non bersaglio costituiscono l’inevitabile prezzo da pagare per conseguire benefici ben più grandi. La sfida che ci attende nell’immediato futuro è quella di mantenere l’isola libera dai ratti il più a lungo possibile.