Rubrica di Mauri N.7: Millepiedi o… centopiedi?

“Ho notato in questi giorni numerosi vermetti scuri che si muovono sui muri ed entrano in casa. Si arrotolano e hanno cattivo odore. Come posso risolvere il problema?”

Quanti disinfestatori avranno risposto a queste chiamate! In realtà non si tratta di larve, ma di un’invasione di millepiedi, soltanto “lontani parenti” degli insetti. Millepiedi e centopiedi non sono naturalmente la stessa cosa! Appartengono entrambi al gruppo dei Miriapodi, ma a due classi diverse: i primi sono Diplopodi, i secondi Chilopodi.

Non è poi così difficile distinguerli ad un occhio attento: i millepiedi ad esempio hanno un corpo rotondo, cilindrico, e sono dotati di moltissime zampette ventrali (fino a più di cento paia), due per ogni segmento. Generalmente i “millezampe” vivono nel terriccio umido, sotto le pietre e il legno marcescente, nutrendosi di materiale vegetale in decomposizione, di radici, addirittura di foglie verdi in contatto con il terreno, frutti caduti e, in casi particolari, di deiezioni animali e invertebrati morti. Se disturbati, si arrotolano a spirale su se stessi e tramite particolari ghiandole possono produrre sostanze repellenti e maleodoranti. Le loro abitudini sono poco conosciute e spesso passano inosservati in quanto prettamente notturni. Un elevato tasso di umidità è fondamentale per la loro sopravvivenza a causa di una cuticola particolarmente permeabile. Le uova, dopo la fecondazione interna, vengono deposte in un ammasso nel terreno talvolta in una specie di camera preparata dalla femmina stessa. Dopo la schiusa, la larva mobile possiede solamente 3 paia di zampe. Durante ogni muta (7-10 fino allo stadio di adulto) il numero di zampe e di segmenti tende ad aumentare, variando da specie a specie. La maturità sessuale viene raggiunta dopo 1-2 anni, talvolta anche dopo 4-5. In Italia le specie più comuni, anche se di difficile identificazione (Ordine: Julida, Polydesmida, Glomerida, Polyxena), sono lunghe anche qualche centimetro.

Una caratteristica di questi animali del suolo, nota in tutto il mondo, è la capacità di migrare e creare enormi agglomerati di individui: negli ambienti urbani si ritrovano sui muri in calcestruzzo, sui piloni, sui marciapiedi e sulle pareti esterne di case e magazzini. Pensate che in Giappone ne hanno stimati fino a 15.000 per metro quadro! Le ragioni di queste invasioni sono spesso sconosciute, anche se talvolta sono legate a condizioni ambientali avverse come forti precipitazioni, ricerca di un ambiente più favorevole per passare l’inverno o la stagione estiva, modifica dell’habitat a livello locale. In ogni caso i picchi di attività si evidenziano in autunno e in primavera, talvolta anche in estate.

Non è facile risolvere queste problematiche, anche se la manutenzione del verde può prevenire o ridurre le infestazioni. Ammassi di foglie, legno e potature della vegetazione devono essere rimossi in quanto potenziali rifugi e allo stesso tempo vanno evitati ristagni d’acqua che si formano durante le fasi di irrigazione del giardino.

Se tuttavia i nostri “amici” diventano particolarmente abbondanti, i piretroidi residuali risultano particolarmente efficaci per le applicazioni sul perimetro esterno dell’edificio, sui muri e all’interno di cavità, fori, fessure nel cemento, rifugi ideali per questi invertebrati che non amano la luce. In presenza di lettiera compatta e detriti organici, il prodotto insetticida difficilmente riesce a penetrare al di sotto di questi substrati per colpire gli esemplari che qui si sono nascosti. Nelle abitazioni, in caso di colonizzazioni, se gli infestanti non muoiono velocemente perché disidratati, è importante trattare ambienti umidi come seminterrati, intercapedini, battiscopa, stanze da bagno, ecc.

I millepiedi sono sempre stati considerati innocui, ma alcune ricerche piuttosto recenti hanno evidenziato che potrebbero avere anche un’importanza sanitaria in quanto nel loro intestino sono state identificate diverse specie di Batteri patogeni opportunisti, in grado di provocare infezioni soprattutto nelle categorie di persone più deboli e negli immunodepressi.