Combattere le infestazioni di zanzare: aree a rischio e come prevenirle

Le infestazioni di zanzare rappresentano una delle sfide più significative per la salute pubblica a livello globale. Recentemente, molte città italiane hanno registrato casi sospetti di dengue, una malattia virale trasmessa dalle zanzare che oggi è responsabile dell’emergenza sanitaria in Brasile, con oltre 2 milioni di casi. Questi sviluppi sollevano preoccupazioni reali ed evidenziano la necessità di strategie di controllo efficaci e mirate.

Le zanzare, membri della famiglia dei Culicidae, sono vettori noti di malattie virali, batteriche e parassitarie. La loro capacità di trasmettere malattie deriva dall’alimentazione ematofaga delle femmine, che richiedono sangue per lo sviluppo delle uova. Il virus della dengue viene trasmesso agli esseri umani attraverso la puntura delle zanzare infette, principalmente Aedes aegypti e, in misura minore, Aedes albopictus. Queste zanzare sono diurne, pungono prevalentemente durante il giorno, soprattutto all’alba e al tramonto.

Disinfestazione zanzare: prevenzione e contenimento

Gli interventi di disinfestazione possono essere categorizzati in due tipi principali: larvicidi, che mirano a eliminare le zanzare allo stadio larvale, e adulticidi, che uccidono le zanzare adulte. Intervenendo sulla nicchia ecologica di riproduzione, l’applicazione di larvicidi è la forma di controllo più efficace, che mira a interrompere il ciclo di vita delle zanzare eliminando gli individui prima che raggiungano la maturità. Gli adulticidi sono insetticidi mirati a uccidere le zanzare adulte. Questi possono essere spruzzati nell’aria o applicati sulle superfici dove le zanzare si poggiano o riposano. Per un controllo efficace e completo delle zanzare, spesso è necessaria l’integrazione di entrambi i metodi.

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La necessità di un approccio integrato

Per contenere la diffusione delle zanzare è importante l’adozione di un approccio integrato, che combini interventi larvicidi e adulticidi con pratiche di gestione ambientale per ridurre i siti di riproduzione delle zanzare (es. l’eliminazione di acque stagnanti, sottovasi o contenitori di acqua non controllati).

Una volta identificate le aree critiche, cioè quelle più soggette a infestazione, si procede con l’applicazione mirata di larvicidi. Nel periodo da aprile a ottobre vengono trattati con prodotti larvicidi l’acqua dei tombini e delle caditoie. Gli adulticidi sono poi utilizzati come misura di supporto o in risposta immediata alla minaccia di malattie trasmesse dalle zanzare nelle aree dove vengono registrati i casi di contagio.

Prodotti professionali per la disinfestazione delle zanzare

I prodotti insetticidi prodotti e distribuiti da Colkim rappresentano una soluzione efficace e versatile per il controllo delle zanzare in diverse situazioni ambientali, dalle acque stagnanti dei tombini alle vaste aree verdi cittadine e residenziali. La scelta tra prodotti larvicidi o adulticidi dipende dalla specifica necessità e dal contesto di applicazione, garantendo così un intervento mirato e ottimale.

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Le infestazioni di zanzare non sono soltanto un disagio; l’aumento dei casi di dengue e altre malattie trasmesse da zanzare richiede un’azione immediata. Il pensiero di famiglie, amici e comunità esposte a questi rischi sottolinea l’urgente necessità di interventi di disinfestazione. Prendendo provvedimenti ora, possiamo proteggere la salute e il benessere delle persone nei prossimi mesi.

Processionaria del pino: quando effettuare i trattamenti

La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è in insetto dell’ordine dei Lepidotteri (famiglia Thaumetopoeidae) caratterizzato da un ciclo di sviluppo olometabolo. La processionaria presenta cioè nello sviluppo una successione di stadi larvali molto diversi dall’adulto, seguiti da uno stadio quiescente (crisalide), al quale per metamorfosi completa succede la forma adulta.

Questo lepidottero attacca principalmente i pini indigeni nel nostro paese (P. nigra, P. sylvestris, P. halepensis, P. pinea, ecc.) ma può colpire anche altre conifere (Cedri, Abetri rossi e le Douglasie), soprattutto se isolate. Le larve di processionaria possono produrre defogliazioni più o meno vistose, in seguito alle quali le piante possono indebolirsi e diventare suscettibili agli attacchi di funghi e di altri parassiti. Più gravi sono invece i danni provocati a persone e animali a sangue caldo, causati dalla presenza dei peli urticanti sul corpo delle larve.

Perciò, in Italia l’adozione di misure di controllo contro la processionaria del pino è obbligatoria nelle zone considerate a rischio di infestazione. Le reazioni epidermiche causate dalla peluria delle larve possono provocare gravi danni a carico di individui particolarmente sensibili o già sensibilizzati a seguito di più contatti. In particolare, gli occhi sono i più a rischio perché i peli urticanti hanno un’elevata capacità di penetrazione.

Il periodo più critico per l’uomo è tra febbraio e aprile, quando le larve scendono dai nidi e si dirigono in processione sul terreno per interrarsi. Si impupano a una profondità di circa 5-30 cm, dando origine alle crisalidi, da cui per metamorfosi completa emergerà l’insetto alato.

Metodologie di lotta per il controllo della processionaria

Per prevenire la proliferazione della specie e ridurre lo sviluppo delle popolazioni di processionaria del pino è possibile intervenire con diverse metodologie e tecniche in diversi momenti dell’anno.

  • A fine estate e inizio autunno si possono effettuare dei trattamenti liquidi con bioinsetticidi per intervenire contro le giovani larve. Questi sono formulati a base di ceppi selezionati del batterio sporigeno Bacillus Thuringiensis var. Kustaki, innocuo per le persone e molto indicato per la lotta ai fitofagi defogliatori.
  • A fine autunno e nelle fasi centrali dell’inverno gli interventi possono incentrarsi soprattutto sulla lotta meccanica. Questa prevede l’asportazione, la raccolta e la distruzione dei nidi sericei di svernamento contenenti le larve prima della loro discesa a terra.
  • Da febbraio a fine aprile si ottengono ottimi risultati mediante l’apposizione di trappole intorno ai tronchi degli alberi che intercettano le larve, ormai mature, durante la loro discesa a terra per dare origine alle crisalidi.

Controllo mediante il posizionamento di trappole

Colkim ha introdotto nel mercato una trappola ecologica, la Procesan®. Si tratta di una trappola a collare che si adatta perfettamente al tronco dell’albero di pino grazie alla banda sagomabile, estendibile fino 400 cm nel formato XL.

 La trappola cattura le larve di processionaria in discesa dall’albero grazie all’apposito contenitore. Questo, integrato nella struttura propria della trappola, deve essere periodicamente svuotato. Procesan® resiste alle intemperie ed è riutilizzabile per più anni.

I vantaggi di Procesan® sono la sua semplicità ed efficacia: il collare blocca la discesa delle larve verso il terreno, impedendo la formazione delle crisalidi. Le larve, forzate a passare per la trappola, cadono nel contenitore che simula la terra.

Guarda il video dimostrativo del montaggio della trappola.

Eliminazione dei nidi di processionaria del pino

Questo tipo di interventi devono essere effettuati in pieno inverno da personale adeguatamente formato.

Consiste nella raccolta e distruzione per incenerimento dei nidi. Il preventivo trattamento con insetticidi liquidi adulticidi non porta a nessun risultato tangibile inquanto il bozzolo sericeo, a volte di dimensioni importanti, intessuto dalle larve neutralizza l’efficacia del trattamento.

In queste operazioni è necessaria ogni attenzione per evitare danni agli operatori che dovranno essere opportunamente informati per l’adozione di misure protettive individuali e adeguatamente equipaggiati allo scopo di impedire la caduta al suolo dei nidi e la conseguente dispersione dei peli urticanti.

Le difficoltà principali di questa tecnica sono in primo luogo di natura economica: impiego di cestelli elevatori, personale abilitato per lavori in altezza; in secondo luogo, l’alto rischio per gli operatori addetti.

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Approfondimento tecnico per il disinfestatore

Caratteristiche comportamentali e aspetti biologici delle cimici dei letti (Cimex lectularis)

Le cimici dei letti sono animali ematofagi obbligati, ovvero, si nutrono esclusivamente di sangue. La quantità di un pasto di sangue è considerevole e può raggiungere sei, sette volte il peso del loro corpo.

Le cimici si spostano ad una velocità pari a circa 2 cm al secondo attraverso valigie e oggetti vari come mobili, tappeti, materassi, quadri, vestiti, scatole di cartone, ecc., colonizzando i luoghi abitati dall’uomo.

Spinte dai feromoni di aggregazione, captati dalle antenne, le cimici dei letti tendono a riunirsi in agglomerati. I rifugi e i sentieri delle cimici sono facilmente individuabili, sia dalle macchie scure dei loro escrementi, sia per la presenza di esuvie (esoscheletro dell’insetto dopo la muta).

Mentre si nutre la cimice fa evacuare dall’ano prima i vecchi resti dei precedenti pasti e poi gocce d’acqua chiara: questo è un aspetto importante in fase di sopralluogo perché le tracce sono facilmente identificabili.

Ciclo biologico e ciclo vitale delle cimici dei letti

Una femmina può deporre fino a 200-300 uova nell’arco di due-tre mesi, al ritmo di 2-5 al giorno. Questa le depone solitamente in crepe, fessure, negli interstizi delle pareti e dei mobili, nelle vicinanze dell’ospite.

Le uova sono tenute insieme tra loro grazie a una secrezione acquosa, misurano circa 2 mm, hanno una forma allungata, con una colorazione che varia dal crema al rosato.

L’uovo si schiude dopo 5-6 giorni a 28°C e fino a 34 giorni a 15°C. La ninfa somiglia molto all’adulto, tuttavia la sua taglia è più piccola e ha una cuticola più debole che lascia trasparire lo stato di digestione del sangue ingerito.

Gli stadi delle ninfe sono cinque e ciascuno richiede un pasto ematico per la trasformazione nello stadio successivo.

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Condizioni ambientali e sviluppo delle cimici dei letti

Il tempo medio per il completamento del ciclo di vita è di 4-8 settimane, ma lo sviluppo delle cimici dei letti è in gran parte condizionato da temperatura, umidità e dalla disponibilità di un ospite.

Tuttavia, le cimici riescono a sopravvivere anche per lunghi periodi senza pasto ematico o in condizioni ambientali difficili: gli adulti fino a un anno, le forme giovanili fino a 3-4 mesi.

La durata della vita dipende anche dalla temperatura: nove – diciotto mesi ad una temperatura di 18-20°C; dieci settimane ad una temperatura di 34°C. La temperatura mortale è intorno a 43°C per alcuni minuti. Queste informazioni sono molto importanti per il controllo delle cimici dei letti.

Tecniche e schema di intervento contro le cimici dei letti

Ci sono due tipologie di intervento che vengono impiegati dai disinfestatori professionisti: fisico e chimico. Si procede prima all’intervento fisico in grado di eliminare anche le uova e in secondo luogo si procede all’intervento chimico che, a differenza di quello fisico, salvaguardia l’ambiente dallo sviluppo di nuove infestazioni ed elimina gli individui sfuggiti durante il primo trattamento grazie alla residualità degli insetticidi.

Prima di ogni intervento è necessaria una fase di ispezione, o valutazione preliminare, dell’area infestata. In secondo luogo, si procede ad informare il cliente di eventuali azioni e modifiche da apportare all’ambiente infestato per facilitare la buona riuscita dell’intervento. In seguito, si procede con il primo intervento di disinfestazione.

Se l’infestazione è radicata e le condizioni ambientali sono favorevoli può ripresentarsi la presenza delle cimici dei letti. Per questo motivo è importante intervenire subito, non trascurare alcun possibile rifugio per le cimici e monitorare il locale disinfestato dopo l’intervento.

Prodotti professionali per la lotta alle cimici dei letti

Insetticida pronto all’uso aerosol

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Polvere di diatomee

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FENDONA-PRO Insetticida in sospensioneconcentrata

MYTHIC 10 SC Insetticida in sospensione concentrata

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BOMBEX FARUMY Insetticida liquido microincapsulato

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DOBOL Insetticida fumogeno pronto uso

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VOLCANO SENSCI Trappola specifica

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TRAPPIT BB DETECTOR Trappola collante

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PROTECT-A-BED Coprimaterassi

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GERMO INODORE Disinfettante liquido concentrato

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POLTI CIMIX ERADICATOR PLUS Dispositivo di disinfezione a vapore

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L’infestante del momento N.1:
Prostephanus truncatus

Nasce una nuova rubrica in casa Colkim: L’infestante del momento.

Interamente a cura del nuovo R&S, Michele Ruzza, si occuperà di infestanti (quindi non solo insetti) che, nel momento in cui si scrive, sono più di interesse oppure per i quali ci sono novità da sottoporre all’attenzione di chi legge.

Ecco il primo della serie: il Prostephanus truncatus.


 

www.researchgate.net

L’Italia, con circa 217.000 ettari coltivati e una produzione che supera le oltre 900.000 t è il maggiore produttore di riso dell’Unione Europa (52,00% della produzione totale UE) e di tutta questa produzione oltre il 60,00% viene esportato all’estero. Da Aprile 2020 il Ministro delle Politiche Agro-Alimentari e Forestali e l’Amministratore generale delle dogane della Repubblica Popolare Cinese hanno sottoscritto un protocollo che consente l’esportazione in Cina di riso italiano da risotto. Nell’accordo sono stati stabiliti i requisiti fitosanitari da soddisfare e in particolare all’Art. 3 viene definito come “La parte italiana farà rispettare i requisiti del presente protocollo sull’ispezione del riso e certificherà che il riso esportato in Cina non presenta i seguenti parassiti di quarantena d’interesse per la Cina: Trogoderma granarium, Prostephanus truncatus e Sorghum halepense”. Proprio sulla base di questo protocollo è scattato nelle Aziende Italiane che esportano il riso presso la Cina la necessità di adeguare i propri piani di monitoraggio inserendo anche il monitoraggio per Prostephanus truncatus.

Il Prostephanus truncatus fu descritto per la prima volta da Horn (1878) ed è una specie nota per essere associata ai prodotti conservati. Le larve risultano bianche, carnose e scarsamente ricoperte di peli con tre paia di zampe toraciche e il capo di dimensioni minori rispetto al corpo. L’adulto presenta invece la tipica forma dei Coleotteri Bostrichidi con dimensioni del corpo di circa 3,0-4,5 mm. Caratteristica del capo è il declivio che risulta appiattito con piccoli tubercoli sulla superficie. Le antenne sono costituite da 10 segmenti con forma a clava sciolta negli ultimi tre segmenti. Le larve si schiudono dalle uova dopo circa tre giorni (temperatura media di circa 27°C), mentre lo sviluppo da larva ad adulto è di circa 27 giorni con una umidità media compresa nell’intervallo dal 50 all’80%.

Come specie il Prostephanus truncatus si comporta come un tipico parassita primario del mais e, oltre ad essere stato considerato come infestante da quarantena su riso importato dalla Repubblica Popolare Cinese, rimane una minaccia costante e da quarantena per tutte le produzioni di mais nel Vecchio Mondo. Tale infestante infatti, originario dell’America e presente nelle aree del Sud America Tropicale, dell’America Centrale e dell’estremo sud degli Stati Uniti d’America a partire dagli anni ’70 del secolo precedente è stato accidentalmente introdotto in Tanzania (Africa) divenendo subito un serio problema. Dopo questa prima infestazione ha iniziato a propagarsi nel continente africano diffondendosi dapprima in Kenya, Burundi, Ruanda, Malawi, Zambia, Sud Africa, sino a “conquistare” tutto il continente africano.

Valutata quindi la portata di questo infestante, le Aziende Italiane che esportano riso presso la Repubblica Popolare Cinese hanno dovuto rivedere i loro piani di monitoraggio ed inserire all’interno degli stessi un controllo per questo infestante. È quindi importante che i Pest Control Operator eseguano dei piani di monitoraggio specifici per questo infestante, affiancandoli ai piani di monitoraggio esistenti ma non sovrapponendoli. Inoltre occorre identificare con estrema precisione i Control Point dove vi è il maggior rischio d’infestazione, al fine di poter fornire al cliente un risultato di monitoraggio inequivocabile, piano di monitoraggio che deve poi essere sempre a disposizione anche delle Autorità di Controllo sia in campo che come indicazione planimetrica e di dati rilevati. Attualmente per il Pest Control nel mercato non vi sono tantissimi feromoni specifici e, da un’indagine svolta tra gli stessi, un ottimo prodotto si è dimostrato il “Lesser and Larg Grain Borer (LRGB)” per Prostephanus truncatus di Trècè Incorporated, che garantisce ottimi standard di cattura e di controllo grazie un feromone specifico.

Michele Ruzza

 

CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA

  • Phylum:
  • Classe:
  • Ordine:
  • Famiglia:
  • Sottofamiglia:
  • Genere:
  • Specie:
  • Artropodi
  • Insetti
  • Coleotteri
  • Bostrichidi
  • Dinoderinae
  • Prostephanus
  • P. truncatus

 

LINK INTERNET CONSULTATI

 

https://www.cabi.org/isc/datasheet/44524#toPictures

https://en.wikipedia.org/wiki/Prostephanus_truncatus

 


Approfondimento

Sistemi di monitoraggio STORGARD® II LRGB e DOME® QUICK CHANGE® LRGB per il PROSTEPHANUS TRUNCATUS (LRGB)

I sistemi di monitoraggio basati su feromoni e kairomoni, di solito consistono in un’esca attrattiva e uno o più modelli di trappole di monitoraggio per la cattura ottimale di insetti tra cui LRGB.

I dispenser di feromoni ne contengono uno solo e, nel caso di quello LRGB, è un feromone di aggregazione specie-specifico. Il feromone è costituito da due componenti prodotti dal maschio LRGB, che è attrattivo sia per i maschi che per le femmine. Il feromone LRGB può anche essere combinato con un kairomone che si basa su sostanze volatili naturali o prodotti alimentari. Insieme, gli attrattivi del feromone e del kairomone, sono indicati come semiochimici. E per molte specie di insetti questi si attraggono sinergicamente.

I composti di feromoni e kairomoni sono spesso estremamente fragili e soggetti a decomposizione precoce causata dal calore, dalla luce e dall’ossigeno se non miscelati o formulati correttamente. Trécé mescola il feromone LRGB specifico della specie in una sofisticata formulazione o matrice a rilascio controllato che stabilizza, protegge e prolunga il rilascio e la durata di vita dei feromoni attivi.

I sistemi di monitoraggio degli insetti contengono anche una trappola progettata dal punto di vista comportamentale per catturare una specie di insetti o più specie attratte dall’esca a rilascio controllato posta all’interno. La trappola è spesso un dispositivo sofisticato, che si basa in modo significativo sul design comportamentale per migliorare l’ingresso e la cattura delle specie che vengono attratte. Spesso i design delle trappole presentano superfici adesive che catturano gli insetti. Nelle trappole a colla ben sviluppate, l’adesivo viene testato per ottimizzare la cattura delle specie bersaglio. Altre trappole che non necessitano della colla, consentono all’insetto di entrare ma non di lasciare la trappola. Ci sono anche molti di questi modelli.

Trécé Inc. realizza due avanzati sistemi di monitoraggio per LRGB.

STORGARD LRGB è una trappola intercambiabile che utilizza un sofisticato attrattivo a base di feromoni, il feromone STORGARD LRGB e una trappola collante ben progettata e testata, la STORGARD II. Questo sistema di monitoraggio viene utilizzato in interni ma maggiormente all’esterno, intorno alle aree di stoccaggio e di spedizione. L’altro sistema di monitoraggio fornito da Trécé per LRGB è lo STORGARD DOME QUICK CHANGE LRGB.

DOME® QUICK CHANGE® LRGB è un sistema a base di feromoni più kairomone che viene posizionato su pavimenti o scaffali per catturare gli insetti che volano e che poi camminano verso la trappola. Gli insetti vengono catturati dopo essere caduti in una cavità contenente un attrattivo kairomone a base di olio naturale che funge anche da agente di soffocamento per gli insetti catturati.

I tecnici di Colkim hanno lavorato per perfezionare il modello di utilizzo dei sistemi di monitoraggio Trécé STORGARD LRGB e STORGARD DOME QUICK CHANGE LRGB. Consiglio vivamente agli utenti di contattare i responsabili di zona di COLKIM per approfondire le informazioni sul monitoraggio di Prostephanus truncatus.

Tuttavia, sono lieto di fornire alcuni punti importanti per ottimizzare il proprio programma di monitoraggio.

Consiglio di utilizzare entrambi i sistemi di monitoraggio STORGARD LRGB per ottenere il miglior risultato. Lo STORGARD QUICK CHANGE DOME LRGB dovrebbe essere utilizzato nelle aree di stoccaggio vicino a quelle merci e imballaggi che possono avere la più alta probabilità di infestazione. Inoltre, raccomando l’uso dello STORGARD II LRGB all’interno e all’esterno della stessa struttura, in particolare strutture di grandi dimensioni, per rilevare e valutare il livello di Prostephanus truncatus nella struttura o che può essere presente e in aumento all’esterno della struttura.

La manutenzione gioca un ruolo importante nell’ottimizzazione dell’efficacia dei sistemi di monitoraggio. Le trappole e le esche STORGARD II LRGB devono essere cambiate a intervalli di sei settimane o quando sembrano sporche. La trappola STORGARD DOME QUICK CHANGE LRGB può essere utilizzata per un numero indefinito di volte. Ma i feromoni dovrebbero essere cambiati a intervalli di sei settimane. Con queste trappole è molto semplice sostituire l’esca grazie alla tecnologia a cambio rapido altamente sofisticata.

Infine, suggerisco ai disinfestatori di controllare i sistemi di monitoraggio STORGARD con la frequenza necessaria, o possibile, ma almeno ogni 4-6 settimane. Inoltre, i disinfestatori dovrebbero registrare il numero di insetti contati in ogni trappola ad ogni verifica e mantenere controllati i livelli di infestazione nel tempo per giudicare l’andamento della popolazione, che porterà a importanti decisioni di gestione dei parassiti.

Bill Lingren,

Trécé Incorporated