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Processionaria del pino: quando effettuare i trattamenti

La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è in insetto dell’ordine dei Lepidotteri (famiglia Thaumetopoeidae) caratterizzato da un ciclo di sviluppo olometabolo. La processionaria presenta cioè nello sviluppo una successione di stadi larvali molto diversi dall’adulto, seguiti da uno stadio quiescente (crisalide), al quale per metamorfosi completa succede la forma adulta.

Questo lepidottero attacca principalmente i pini indigeni nel nostro paese (P. nigra, P. sylvestris, P. halepensis, P. pinea, ecc.) ma può colpire anche altre conifere (Cedri, Abetri rossi e le Douglasie), soprattutto se isolate. Le larve di processionaria possono produrre defogliazioni più o meno vistose, in seguito alle quali le piante possono indebolirsi e diventare suscettibili agli attacchi di funghi e di altri parassiti. Più gravi sono invece i danni provocati a persone e animali a sangue caldo, causati dalla presenza dei peli urticanti sul corpo delle larve.

Perciò, in Italia l’adozione di misure di controllo contro la processionaria del pino è obbligatoria nelle zone considerate a rischio di infestazione. Le reazioni epidermiche causate dalla peluria delle larve possono provocare gravi danni a carico di individui particolarmente sensibili o già sensibilizzati a seguito di più contatti. In particolare, gli occhi sono i più a rischio perché i peli urticanti hanno un’elevata capacità di penetrazione.

Il periodo più critico per l’uomo è tra febbraio e aprile, quando le larve scendono dai nidi e si dirigono in processione sul terreno per interrarsi. Si impupano a una profondità di circa 5-30 cm, dando origine alle crisalidi, da cui per metamorfosi completa emergerà l’insetto alato.

Metodologie di lotta per il controllo della processionaria

Per prevenire la proliferazione della specie e ridurre lo sviluppo delle popolazioni di processionaria del pino è possibile intervenire con diverse metodologie e tecniche in diversi momenti dell’anno.

  • A fine estate e inizio autunno si possono effettuare dei trattamenti liquidi con bioinsetticidi per intervenire contro le giovani larve. Belthirul, fitofarmaco in polvere bagnabile, è un formulato a base di ceppi selezionati del batterio sporigeno Bacillus Thuringiensis var. Kustaki, innocuo per le persone e molto indicato per la lotta ai fitofagi defogliatori.
  • A fine autunno e nelle fasi centrali dell’inverno gli interventi possono incentrarsi soprattutto sulla lotta meccanica. Questa prevede l’asportazione, la raccolta e la distruzione dei nidi sericei di svernamento contenenti le larve prima della loro discesa a terra.
  • Da febbraio a fine aprile si ottengono ottimi risultati mediante l’apposizione di trappole intorno ai tronchi degli alberi che intercettano le larve, ormai mature, durante la loro discesa a terra per dare origine alle crisalidi.

Controllo mediante il posizionamento di trappole

Colkim ha introdotto nel mercato una trappola ecologica, la Procesan®. Si tratta di una trappola a collare che si adatta perfettamente al tronco dell’albero di pino grazie alla banda sagomabile, estendibile fino 400 cm nel formato XL.

 La trappola cattura le larve di processionaria in discesa dall’albero grazie all’apposito contenitore. Questo, integrato nella struttura propria della trappola, deve essere periodicamente svuotato. Procesan® resiste alle intemperie ed è riutilizzabile per più anni.

I vantaggi di Procesan® sono la sua semplicità ed efficacia: il collare blocca la discesa delle larve verso il terreno, impedendo la formazione delle crisalidi. Le larve, forzate a passare per la trappola, cadono nel contenitore che simula la terra.

Guarda il video dimostrativo del montaggio della trappola.

Eliminazione dei nidi di processionaria del pino

Questo tipo di interventi devono essere effettuati in pieno inverno da personale adeguatamente formato.

Consiste nella raccolta e distruzione per incenerimento dei nidi. Il preventivo trattamento con insetticidi liquidi adulticidi non porta a nessun risultato tangibile inquanto il bozzolo sericeo, a volte di dimensioni importanti, intessuto dalle larve neutralizza l’efficacia del trattamento.

In queste operazioni è necessaria ogni attenzione per evitare danni agli operatori che dovranno essere opportunamente informati per l’adozione di misure protettive individuali e adeguatamente equipaggiati allo scopo di impedire la caduta al suolo dei nidi e la conseguente dispersione dei peli urticanti.

Le difficoltà principali di questa tecnica sono in primo luogo di natura economica: impiego di cestelli elevatori, personale abilitato per lavori in altezza; in secondo luogo, l’alto rischio per gli operatori addetti.

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Colkim sponsor dell’evento La sostenibilità nel Pest Management, stato dell’arte, opportunità e sviluppi futuri

La Rete CIADIT, in collaborazione con l’associazione AIDPI, ha organizzato il convegno “La sostenibilità nel Pest Management, stato dell’arte, opportunità e sviluppi futuri” che si terrà il 1° dicembre 2023 presso la Certosa di Avigliana, in provincia di Torino: un luogo molto suggestivo.

L’evento è gratuito, dedicato a tutti i componenti della Rete CIADIT, alle aziende associate AIDPI ed ai clienti e potenziali clienti finali delle aziende di pest control, con l’obiettivo di fornire spunti e confrontarsi, per definire lo stato dell’arte e le prospettive future per la sostenibilità nel settore del Pest Management.

Infatti, l’attenzione per la sostenibilità, ambientale, economica e sociale, è una sfida che il settore ha accolto, riconoscendo la stretta connessione tra la gestione degli infestanti, il benessere umano e la protezione dell’ambiente.

Colkim è sponsor dell’evento, sarà presente con un proprio stand all’ingresso della sala del convegno e presenterà una relazione sull’impiego degli insetti utili come metodologia sostenibile di contenimento degli infestanti delle derrate alimentari. Tra questi, Trichogramma evanescensHabrobracon hebetor sono stati allevati nella neonata biofabbrica di Colkim, la BIO-FAB, e utilizzati per il monitoraggio delle infestazioni di tignole delle derrate in uno stabilimento alimentare sottoposto a controllo biologico.

Durante la giornata del Convegno si parlerà di:

  • benessere e sostenibilità,
  • sviluppo sostenibile e Pest Management,
  • Cleaning e Pest Control,
  • intelligenza artificiale e sostenibilità,
  • UNI/PdR 145:2023 per il biologico,
  • Standard IFS e BRCGS,
  • tecnologie e innovazione,
  • controllo biologico nelle industrie alimentari,
  • insetti utili e metodologie sostenibili,
  • la tecnica della confusione sessuale,
  • strumenti digitali per la sostenibilità aziendale.

Scopri il programma completo e registrati per partecipare all’evento:

https://www.sinergitech.it/eventi/view/evento-ciadit-la-sostenibilita-nel-pest-management-stato-dell-arte-opportunita-e-sviluppi-futuri–E000083/

 

Squit: l’erogatore ecologico, pratico e robusto che piace ai roditori

Nelle moderne metodologie di lotta integrata gli erogatori di esca rappresentano uno tra i più importanti strumenti di monitoraggio nei piani di prevenzione e gestione delle infestazioni di roditori.

Squit, l’erogatore realizzato da Colkim con il 100% di plastica riciclata, è ecologicopratico e robusto, progettato per ridurre la neofobia dei roditori grazie alla base interna ruvida che garantisce una sicurezza tattile.

Sono state effettuate tre prove di resistenza dell’erogatore SQUIT utilizzando 5 campioni di test. Le prove effettuate hanno evidenziato risultati postivi sia per quanto riguarda la prova a compressione che per la prova di esposizione alla luce solare.

Squit è dotato di sistema di chiusura a chiave, di fori rinforzati per facilitare il fissaggio, di un sistema di cerniere nautiche antiusura e di fori per lo sgrondo dell’acqua.

Se vuoi conoscere più dettagli sul prodotto, leggi il precedente articolo sull’erogatore realizzato con il 100% di plastica riciclata.

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Prove di resistenza alla rottura e alla luce solare

Resistenza alla rottura 

Dapprima è stata effettuata una prova di schiacciamento in similitudine alla norma UNI EN ISO 604. La prova a compressione ha evidenziato che per avere 50mm di schiacciamento servono più di 400 kg.

Determinazione del contenuto di carbon black

Test effettuato sul campione stampato in similitudine alla norma ISO 6964. Il test è stato effettuato ad una temperatura di 600° per un tempo di esposizione pari a 5 minuti utilizzando l’azoto. Il livello di carbon black è di circa 1%, che aiuta a migliorare la resistenza del materiale ai raggi UV.

Determinazione della resistenza alla luce solare

Xenon test, prova effettuata in similitudine dalla norma ASTMG155. La prova di esposizione ha indicato che dopo 500 ore di esposizione alla luce in laboratorio, che corrispondono all’incirca a qualche decina di mesi di esposizione alla luce solare, il campione utilizzato presenta ancora le normali prestazioni meccaniche.

L’erogatore Squit assicura perciò una elevata resistenza agli agenti atmosferici e allo schiacciamento, oltre ad essere ecologico, sicuro, compatto e maneggevole.

 

 

 

Consigli per il disinfestatore: lotta larvicida e adulticida

Onnipresente, adattabile, capace di riprodursi in numero sterminato, la zanzara vive e prolifera nelle aree verdi e urbane e sopravvive anche in ambienti naturali ostili, a predatori e parassiti.  

Sebbene siano principalmente fastidiose, le zanzare rappresentano una seria minaccia per la salute pubblica a causa della loro capacità di trasmettere malattie potenzialmente letali come la malaria, la Dengue, o “febbre rompiossa”, la febbre gialla, la chikungunya, il virus Zika e il virus del Nilo occidentale.  

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ci sono oltre 700mila morti all’anno che possono essere attribuite alle malattie causate dalle zanzare, il che le rende l’animale più letale del pianeta per l’uomo. 

Riconoscimento zanzara Genere Aedes, specie Culicinae

Genere Aedes, specie Culicinae – Zanzara tigre

Genere Anopheles, specie Anophelinae Zanzara anofele

Genere Anopheles, specie Anophelinae – Zanzara anofele

Come distinguere le zanzare Anophelinae dalle Culicinae 

Le zanzare appartengono all’ordine dei ditteri ematofagi poiché le femmine, a differenza del maschio che si nutre di succhi vegetali, necessitano del pasto di sangue per completare il ciclo biologico. L’apparato boccale dell’adulto è costituito da palpi labiali e da una lunga proboscide che le femmine usano per perforare la pelle e succhiare il sangue. 

Le specie italiane di zanzara vengono divise in due sottofamiglie: le Anophelinae, con il solo genere Anopheles, e le Culicinae, rappresentate da vari generi, tra cui i più comuni sono i generi Aedes, Culex e Culiseta. 

Un carattere peculiare che consente di distinguere le Anophelinae dalle Culicinae è la posizione che l’insetto assume quando si posa su di una superficie. Infatti, nelle Anophelinae l’addome è in linea con il torace e la proboscide e forma un unico angolo con la superficie d’appoggio. Al contrario, nelle Culicinae il corpo è quasi parallelo alla superfice e forma un angolo con la proboscide. 

Ciclo biologico delle zanzare: aspetto delle larve

Le zanzare sono insetti a metamorfosi completa; raggiungono lo stadio di immagine (insetto adulto) attraverso le fasi di uovo, larva e pupa (o ninfa). Le fasi di uovo, larva e pupa sono legate all’ambiente acquatico, mentre la fase adulta all’habitat terrestre. Le zanzare preferiscono zone e ambienti differenti a seconda della specie.

La durata della vita è strettamente correlata alle condizioni ambientali, alla temperatura e all’umidità. Più elevato è il valore della temperatura, entro i limiti di massima della specie, tanto più rapido è il succedersi del ciclo vitale. 

aspetto-larve-di-zanzara

Un aspetto che differenzia il ciclo biologico della zanzara anofele da quello delle altre zanzare è l’aspetto della larva: se nelle Culicinae è presente il sifone respiratorio, le larve di Anopheles ne sono prive e respirano l’ossigeno atmosferico attraverso una placca situata sul penultimo segmento addominale. 

Tale assenza determina la posizione della larva: parallela e distesa a pelo dell’acqua le larve di Anopheles, mentre le larve del genere Culicinae (es. Aedes, Culex) si dispongono a formare un angolo acuto e perpendicolare con la superficie dell’acqua. 

Lotta alle zanzare 

Le aziende di disinfestazione che si occupano del controllo delle zanzare utilizzano tecniche di lotta integrata (Integrated Pest Management) che includono monitoraggio, prevenzione, lotta larvicida e lotta adulticida. 

Quando usare i larvicidi contro le zanzare? 

La lotta larvicida è tra i metodi più efficaci di contenimento delle zanzare in un’ottica di prevenzione e contrasto alle infestazioni, in linea con il principio di Integrated Pest Management. Questa richiede l’applicazione di prodotto larvicida, con formulazione liquida, in granuli o in compresse, negli habitat di sviluppo dell’insetto con lo scopo di rimuovere i focolai, impedendo la trasformazione ad individuo adulto. 

Tra i principi attivi maggiormente utilizzati per la lotta larvicida ci sono: 

  • S-Metroprene, che interferisce con il ciclo biologico impedendo il passaggio da larva a pupa;  
  • Diflubenzuron, che impedisce la muta nei primi stati larvali inibendo la sintesi della chitina-sintetasi.  

Tra i prodotti larvicidi consigliamo l’utilizzo di insetticidi in formulazione liquida per l’impiego su grandi superfici d’acqua; in granuli per l’impiego in presenza di fitta vegetazione; in compresse per l’impiego nei luoghi di riproduzione delle larve di zanzare come acque stagnanti e tombini. 

Prodotti consigliati: 

DEVICE SC-15. Insetticida in sospensione concentrata a base di Diflubenzuron per il controllo delle larve di zanzare nei luoghi di riproduzione, sia nelle zone urbane che rurali. Vedi la scheda tecnica. 

LARVICOL COMPRESSE. Insetticida in compresse effervescenti a base di S-Metroprene da 2 g, per il controllo delle larve di zanzare nei luoghi di riproduzione. Vedi la scheda tecnica. 

Quando usare gli adulticidi contro le zanzare? 

La lotta adulticida è una forma di controllo delle zanzare che viene effettuata quando la lotta antilarvale non è stata sufficiente, a causa di focolai molto estesi, e i livelli di infestazione superano la soglia di sopportazione, rappresentando talvolta anche un pericolo per la salute pubblica. L’intervento adulticida andrebbe visto come strumento di supporto all’intervento antilarvale.

Tra i principi attivi maggiormente utilizzati per la lotta adulticida ci sono: 

  • Cipermetrina, piretroide sintetico, fotostabile e residuale, che agisce sull’insetto bersaglio svolgendo una rapida azione neurotossica ad effetto snidante e abbattente; 
  • Pralletrina, piretroide di sintesi che svolge una rapida azione neurotossica nell’insetto che si traduce in un alto potere abbattente.
  • Permetrina, piretroide sintetico con buon effetto abbattente e stanante con una discreta azione residuale. 

I formulati insetticidi contro le zanzare adulte agiscono per contatto diretto o indiretto, quando la zanzara si posa sulla superficie con residui di insetticida.  

Prodotti consigliati: 

CYMINA 10. Insetticida concentrato emulsionabile a base di Cipermetrina pura (cis/trans 40/60). Insetticida a rapida azione abbattente, indicato per il trattamento di ambienti sia interni che esterni, civili e industriali. Vedi scheda tecnica. 

CYMINA SUPER. Insetticida concentrato emulsionabile a base di Cipermetrina pura (cis/trans 40/60). Insetticida con forte azione abbattente e residualità prolungata, ideale per trattare le aree verdi. Vedi scheda tecnica. 

STING RTU. Insetticida liquido pronto uso a base di Permetrina e Pralletrina, specifico per applicazione in aree esterne. Vedi scheda tecnica. 

Monitoraggio e controllo degli insetti delle derrate alimentari

Il controllo degli insetti delle derrate alimentari è un aspetto fondamentale negli ambienti di produzione e trasformazione degli alimenti dal punto di vista igienico, economico e normativo. 

Gli standard volontari di certificazione del prodotto alimentare hanno portato ad uno sviluppo della cultura della sicurezza alimentare e di conseguenza a una maggiore attenzione ai rischi connessi alla presenza di infestanti (es.contaminazione degli alimenti). 

Gestione dei rischi nell’industria alimentare

La metodologia HACCP è un sistema di controllo degli standard di processo e del personale nelle aziende al fine di garantire prodotti sicuri per il consumatore.

Il sistema HACCP è un requisito comune a tutti gli standard delineati dal Global Food Safety Iniziative (GFSI). Tra questi, gli standard FSSC 22000, BRGSGS e IFS sono quelli maggiormente adottati in riferimento alla sicurezza alimentare.  

Con lo standard BRCGS il Pest Management entra nel programma dei prerequisiti. Perciò, viene introdotto l’obbligo di disporre di un efficace piano di gestione preventiva e di monitoraggio degli infestanti per ridurre al minimo il rischio di presenza dei parassiti. 

Inoltre, la gestione di un’infestazione prevede anche l’adozione di misure immediate per evitare il rischio di contaminazione dei prodotti. 

Quali sono i più comuni infestanti delle derrate alimentari? 

Gli infestanti delle derrate appartengono agli ordini dei coleotteri, lepidotteri e ditteri. Questi possono infestare un’ampia varietà di alimenti, in particolare granaglie e cereali. I principali infestanti che possono attaccare e danneggiare gli alimenti sono: 

  • Tignola fasciata, Plodia interpunctella;
  • Tignola grigia della farina, Ephestia kuehniella; 
  • Tignola della frutta secca, Cadra cautella; 
  • Tarlo del pane, Stegobium paniceum; 
  • Tarlo del tabacco, Lasioderma confusum; 
  • Tribolio della farina, Tribolium castaneum;
  • Punteruolo del grano, Sitophilus granarius. 

In presenza di infestazione è di fondamentale importanza identificare la specie e adottare la metodologia più adatta al controllo del parassita identificato.  

Controllo di un’infestazione di coleotteri in un mulino 

Nel comprensorio oggetto di sperimentazione viene eseguita la molitura del grano su due cicli distinti: 

  • Grano, pulitura, stoccaggio, molitura, stoccaggio in fariniere, confezionamento;  
  • Sottoprodotti Cruscami – Confezionamento alla rinfusa per alimentazione animale; 

L’obiettivo del presente caso studio è quello di valutare l’efficacia di tre diverse tipologie di trappole per il controllo dei coleotteri delle derrate alimentati.

Il monitoraggio è stato eseguito con posizionamenti utilizzando le seguenti trappole per un periodo di tre mesi, da luglio a settembre:  

  1. Dome Trap Quick Change armate con feromoni di aggregazione e sessuale e kairomoni (specifici per oltre 25 specie di coleotteri delle derrate);
  2. trappole armate con feromone standard (standard A, standard B). 

efficacia-quick-change-controllo-coleotteri

I dati hanno evidenziato un maggior numero di catture rilevate con la trappola Dome Trap Quick Change rispetto alla trappola standard A e standard B. Dome Trap Quick Change ha riportato una media di catture per trappola superiore: in questo caso, sia di Stegobium panicum (tarlo del pane) che di Sitophilus granarius (punteruolo del grano). 

catture coleotteri trappola Quick change

Dome Trap Quick Change sviluppata da Trécé Inc. è una stazione di monitoraggio per coleotteri delle derrate. Questa contiene un nuovo attrattivo kairomone in grado di aumentare lo spettro di attrazione della specie, olio e un attrattivo alimentare poli-specie. Dome Trap Quick Change è adatta per un impiego di lunga durata.   

Grazie al sistema Quick-Change è possibile gestire il rilascio di feromone e kairomone, assicurando un’ampia gamma di catture. Inoltre, la trappola assicura la precisione di attrazione per gli insetti chiave (Tribolio, Lasioderma o tarlo del tabacco, Trogoderma granarium). 

Dome Trap Quick Change è indicata per il monitoraggio così come previsto dalla normativa cogente e dalle certificazioni volontarie. 

tabella infestanti target dome trap quick change